Il secondo museo che abbiamo visitato durante le Giornate Europee del Patrimonio era il Museo Topografico Firenze Com'Era, quello che ha scelto la mia amica e che ispirava molto anche a me... per la verità era un po' di tempo che parlavamo di andarci, e abbiamo colto l'occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. E poi il museo conserva la mitica e leggendaria Pianta della Catena, che abbiamo incontrato tante volte nel corso dei nostri studi, non potevamo perdercela.
Questo è stato l'unico museo che ci ha fatto pagare il biglietto in queste giornate speciali, non prevedono neanche uno sconto per gli studenti, allora ci siamo indispettiti e abbiamo barato spudoratamente sull'età così abbiamo fatto il biglietto ridotto. 2 euro invece che 2,70, ma è una questione di principio!
Il museo è alloggiato al piano terra, ed è composto da due sezioni distinte. La prima è quella del museo topografico vero e proprio: più che un museo topografico è una storia documentata della rappresentazione di una città vista attraverso gli occhi degli uomini.
Le carte nel passato erano difficili da tracciare, ovviamente non si potevano avere foto aeree e ci si affidava all'occhio e alle distanze. Insieme alle informazioni geografiche spesso le carte fornivano anche dettagli sulle città, sulle sue attività ed abitanti.
E' molto bella e dipinta con cura dei dettagli, ma soprattutto è una testimonianza di come fosse Firenze nel rinascimento: una città grande e densamente costruita ed abitata, ma con ancora gli orti situati dentro la cinta, circondata dalle sue mura costellate di porte. Ogni singolo palazzo e chiesa è fedelmente riprodotto e chiaramente riconoscibile: Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, il Duomo... l'Arno scorre nel mezzo ed è ancora un fulcro cittadino di gente ed attività: in primo piano si vede proprio una riva dell'Arno con gente che pesca, fa il bagno, costruisce un nuovo ponte, e anche dei corvi che mangiano un bue morto (!).
Proseguendo la visita si possono ammirare altre carte storiche di Firenze, della Toscana e del corso dell'Arno; ma non ci sono solo carte, ci sono anche molti dipinti che rappresentano zone della città in diversi epoche storiche, dal rinascimento fino a metà ottocento, magari in occasione di eventi speciali: in questo modo si riesce a capire come è mutato lo spazio cittadino nei secoli, come alcune cose siano cambiate e altre siano rimaste immutate in tutto questo tempo. Molto interessanti anche i disegni che fece il Poggi per illustrare il suo immenso progetto di rinnovmento urbanistico di Firenze, ma la veduta che mi è piaciuta di più (dopo la Pianta della Catena) è stata quella del supplizio di Savonarola in Piazza della Signoria :-)
Alla fine dell'esposizione è conservato un bellissimo plastico del centro storico di Firenze prima del risanamento della fine dell'800.
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