lunedì 13 settembre 2010

Il Viale dei Cipressi di Bolgheri

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardâr.

Mi riconobbero, e - Ben torni omai -
Bisbigliaron vèr me co 'l capo chino -
Perché non scendi? perché non ristai?
Fresca è la sera e a te noto il cammino.

Oh sièditi a le nostre ombre odorate
Ove soffia dal mare il maestrale:
Ira non ti serbiam de le sassate
Tue d'una volta: oh, non facean già male!

Anche questa volta l'introduzione colta è d'obbligo! Con questa poesia, "Davanti a San Guido", il Carducci celebra questi cipressi di Bolgheri, il paese dove ha vissuto 10 anni e dove regnava la sua nonna Lucia (lui era di Castagneto, 10 km più in giù!), e racconta anche che da piccino ai cipressi gli tirava le sassate!Questa zona la conosco benissimo, ci sono venuta tante volte fin da bambina, quando in quinta elementare la gita a Bolgheri e Castagneto è d'obbligo, con tanto di recita finale di poesie del Carducci e disegni del celebre viale dei cipressi...
Il viale dei Cipressi collega il borgo di Bolgheri alla via Aurelia, proprio all'altezza dell'oratorio di San Guido, un piccolo eremo a pianta ottagonale veramente interessante costruito nel '700 e dedicato al santo patrono di Bolgheri, Guido Della Gherardesca (ti pareva!) e molto amato anche a Castagneto.Partendo da San Guido si comincia a risalire il viale, per percorrere quei 4 chilometri che portano a Bolgheri.

Io consiglio vivamente di fare la passeggiata a piedi, anche se non c'è il marciapiede il viale è dirittissimo e poco trafficato, è molto difficile venire schiacciati da una macchina, perchè la si vede arrivare parecchio prima e ci si sposta di lato.
Il viale è affiancato da due filari paralleli di cipressi enormi, ormai secolari, molto fitti, ma non abbastanza da non lasciar filtrare oltre lo sguardo.
Già i cipressi rendono il viale suggestivo, ma quello che davvero affascina è il paesaggio che c'è oltre: colline dolci e verdi, gialle, marroni, ocra, un milione di sfumature, coltivate e a viti e ulivi, un paesaggio rilassante e bucolico che fa sognare milioni di turisti... Direi che è l'immagine perfetta del tipico paesaggio toscano che tutti abbiamo in mente: colline, vitigni, oliveti, cipressi, borghi medievali, profumi, colori...
Più oltre poi le colline diventano più alte e si ricoprono di macchia mediterranea, fino a disegnare il profilo dello spartiacque della catena, che segna anche il confine con il comune di Sassetta e quindi con il territorio pisano.

I terreni che affiancano il viale dei Cipressi fanno parte della Tenuta di San Guido, ovvero il pezzo di terreno coltivato a vite più prezioso del mondo: qui si fanno i vini rossi più pregiati in assoluto, ovvero il Sassicaia e l'Ornellaia, il primo forse più famoso e "nobile" del secondo.
Quando uno dei Della Gherardesca (ora non ricordo quale) decise di mettersi a produrre vino rosso sui suoi terreni compresi tra Bolgheri e l'Aurelia (terreni poveri, pieni di sassi e considerati poco adatti alla produzione di vini di qualità) qualcuno tra i suoi amici lo prese in giro dicendogli "ma cosa vuoi che ci cresca su quella sassicaia!". Ebbene, ci crebbe il vino migliore del mondo, e il Della Gherardesca orgogliosamente lo chiamò Sassicaia.

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